Rockets fired from Gaza at Jerusalem and the Southern of Israel

The remark triggered a storm of criticism and Keller has since apologized

La protesta delle comunità ebraiche non si fa attendere.

È stato venduto all’asta per $ 1,1 milioni a un offerente anonimo l’orologio che si ritiene sia appartenuto al leader nazista Adolf Hitler negli Stati Uniti. L’orologio Huber, risalente al 1930, presenta incisioni di una svastica e le iniziali AH. Messo all’asta negli Stati Uniti da Alexander Historical Auctions, l’orologio è stato descritto sul sito web del banditore come una “reliquia della seconda guerra mondiale di proporzioni storiche”. L’orologio è un orologio da polso reversibile Andreas Huber in oro che fu probabilmente dato a Hitler il 20 aprile 1933 nel giorno del suo 44 ° compleanno, quando fu nominato insieme all’ex cancelliere Paul von Hindenburg cittadino onorario della Baviera. L’orologio presenta tre date: la data di nascita di Hitler, la data in cui divenne cancelliere e il giorno in cui il partito nazista vinse le elezioni nel marzo 1933. L’orologio è stato commissionato dal Partito Nazista o NSDAP (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei) e assemblato e inciso dalla ditta orologiera tedesca Andreas Huber, a Monaco di Baviera. Secondo la casa d’aste, l’orologio fu preso come souvenir quando circa 30 soldati francesi presero d’assalto il Berghof, il rifugio di montagna di Hitler, nel maggio 1945. Successivamente si pensa che l’orologio sia stato rivenduto e tramandato attraverso diverse generazioni.

Durante il dominio di Hitler nella Germania nazista tra il 1933 e il 1945, circa 11 milioni di persone furono uccise, sei milioni delle quali furono uccise perché erano ebree. In una lettera aperta firmata da 34 leader ebrei, la vendita è stata descritta come “ripugnante”. “Questa asta, inconsapevolmente o meno, sta facendo due cose: una, dare soccorso a coloro che idealizzano ciò che il partito nazista rappresentava. Due: offrire agli acquirenti la possibilità di titillare un ospite o una persona cara con un oggetto appartenente a un assassino genocida “, ha detto il rabbino Menachem Margolin, presidente dell’Associazione ebraica europea (EJA) con sede a Bruxelles. La casa d’aste, tuttavia, ha affermato che la vendita era finalizzata a preservare la storia.

“Where Brussels has led, others must follow”, says EJA Chairman Rabbi Menachem Margolin, adds “thank goodness for 3 Parliaments in Belgium.”

(Brussels 17 June). In a closely contested vote (42 against, 38 for) the Brussels Parliament has just voted not to ban Kosher slaughter in the Capital Region.

The move represents a victory for Jews in the Belgian Capital and stands in contrast to both Flanders and Wallonia (Belgium’s other regions) where bans on Kosher slaughter are in place.

Welcoming the vote, Rabbi Menachem Margolin, the Chairman of the European Jewish Association that represents hundreds of communities across the Continent, and whose offices are headquartered in Brussels said in a statement:

“After a steady stream of bans across Europe that has left many communities bereft of local Kosher meat and having to shoulder the increased expenses of importing meat, we applaud this vote by Belgium’s Capital Parliament.

“The expense of course is of secondary concern to the overwhelming feeling from communities across the continent that their faith and traditions are constantly under threat by ill-though out , or malign legislation. 

“It is not said too often, but thank goodness for 3 parliaments in Belgium. There are few bastions left where Freedom of Religion is still considered a fundamental right. As a citizen of Brussels, I am proud that the capital is such a bastion. Where Brussels has led, others must now follow”.